L’etichetta energetica destinata ai prodotti ed entrata in vigore nel 2012 grazie alla Direttiva 2010/30/UE, ha svolto, in questi anni, un ruolo di fondamentale importanza, non solo nel guidare i consumatori verso l’acquisto di prodotti più efficienti e meno energivori, ma anche accompagnando e stimolando l’innovazione del settore degli elettrodomestici e dei sistemi di riscaldamento e raffrescamento verso lo sviluppo di prodotti sempre più performanti, stimolando imprese e produttori.
Un ruolo importante, quindi, quello di questo semplice strumento che non solo ha permesso di risparmiare, al 2020, il 15% del consumo energetico europeo, ma ha spinto tanto in avanti la produzione degli apparecchi la cui scala di efficienza inizialmente pensata dalla G alla A, è stata allungata fino alla A+++ rendendo introvabili o quasi, le classi di efficienza più basse. Un segnale positivo da parte delle imprese e dei consumatori, tanto da richiedere un riordino del sistema, avvenuto nel marzo 2021, con l’uscita della nuova etichetta energetica che ha non solo recuperato il concetto originario delle classi A – G, ma ha anche aggiunto parametri e nuovi metodi di controllo e confronto.
Obiettivo dell’Unione Europea è stato quello non solo di continuare a spingere le imprese nella realizzazione di prodotti sempre più performanti e sostenibili, inserendo parametri come la riciclabilità e la riparabilità, ma anche guidare meglio i consumatori verso la scelta negli acquisti. Tra le novità il QR code studiato proprio per facilitare la comunicazione con i consumatori finali e con la possibilità, da parte delle imprese, di ampliare le informazioni, aggiungendo ad esempio dettagli su cicli di lavaggio, capacità di memorizzazione, quantità di rumore emesso.
La nuova etichetta energetica è al momento in vigore solo su alcune classi di prodotto: lavatrici e lavasciuga, lavastoviglie, frigoriferi alimentari, cantinette per il vino, lampade e display elettronici, inclusi monitor Tv e pannelli digitali.
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