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La crisi climatica è una drammatica emergenza a cui dobbiamo dare immediatamente risposta per evitare che l’innalzamento della temperatura del Pianeta renda ancora più pesanti e frequenti gli impatti di alluvioni, ondate di calore e siccità in tutto il mondo.

Dobbiamo rispondere ora a questa situazione, mettendo in campo azioni concrete in grado di ridurre drasticamente consumi energetici ed emissioni climalteranti entro il 2030, perché come ci dicono gli scienziati dell’Ipcc i prossimi dieci anni saranno decisivi per fermare l’aumento della temperatura del Pianeta entro 1,5/2 gradi.

Questo impegno riguarda ogni territorio e tutti i settori produttivi del nostro Paese, a partire da quello edilizio, responsabile di oltre il 40% delle emissioni climalteranti complessive italiane. Perché disperdiamo tanta energia, in particolar modo per raffrescare e riscaldare case, scuole e uffici, che troppo spesso sono degli autentici colabrodo.

Intervenire per rendere più efficiente il patrimonio edilizio consentirebbe non solo di realizzare obiettivi ambientali, ma anche di produrre importanti risparmi in bolletta, fino ad azzerare i costi, se associati alle fonti rinnovabili.

E in case ben progettate e costruite, in ambienti più confortevoli e salubri, si vive meglio. Investire in questa direzione è una scelta che guarda anche al benessere delle famiglie, al welfare, perché le aiuta a ridurre le spese di bilancio familiare.

Contribuisce, infatti, in modo sostanziale, alla lotta alla povertà energetica che oggi costringe circa 9 milioni di persone a rinunciare a riscaldarsi o ad accendere la luce, non avendo i soldi per pagare le bollette.

Investire nell’efficientamento energetico del settore edile conviene dunque, perché, non solo, permette di ridurre inquinamento ed emissioni, ma aiuta le famiglie e consente di rilanciare un settore in pesante crisi.

Un Paese come l’Italia avrebbe tutto l’interesse a scegliere questa strada perché da un lato, dispone di tutte le conoscenze, le tecnologie e le opportunità per affrontare ed investire in una nuova edilizia, e dall’altro ha tutti gli interessi nel far riprendere un settore che, negli ultimi anni, ha perso un notevole numero di posti di lavoro.

Con la Campagna Civico 5.0, Legambiente vuole dare il proprio contributo per affrontare uno degli obiettivi prioritari degli interventi nel settore edile: il patrimonio edilizio condominiale.

Sono infatti oltre 1,2 milioni gli edifici condominiali presenti nel nostro Paese, di cui l’82% è stato costruito prima dell’entrata in vigore della normativa in materia di efficienza energetica in edilizia, e intervenire qui permetterebbe di aiutare le famiglie a risparmiare energia, ma anche a mettere in sicurezza edifici che sono stati realizzati in aree a rischio sismico e idrogeologico.

Con questa campagna nazionale Legambiente vuole contribuire ad un nuovo modo di vivere in queste comunità e a spingere, da un lato una maggiore efficienza energetica – attraverso la realizzazione di cappotti termici e l’inserimento di impianti foto- voltaici, lampade led per gli spazi comuni, pompe di calore, contabilizzatori, reti di teleriscaldamento, impianti geotermici – e dall’altro a promuovere pratiche virtuose di raccolta differenziata, lavanderia condominiale, automobile condivisa, “collettivizzazione” di attrezzature e di competenze, sale e cucine comuni, pranzi condominiali periodici, librerie e bici condivise, casette dell’acqua, condivisione spazi per il lavoro, mutuo sostegno alla quotidianità, gruppi di acquisto, verde condominiale. L’obiettivo di Legambiente è infatti quello di dimostrare che è possibile migliorare la qualità della vita nei condomini.

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