INDIRIZZO
Quartiere Montetullio
CITTÀ
Martina Franca (TA)
ANNO DELL’INTERVENTO DI EFFICIENTAMENTO ENERGETICO
2021 – in corso
INFORMAZIONI SULL’INTERVENTO
Il quartiere Montetullio di Martina Franca è una zona residenziale realizzata poco fuori dall’abitato della città tra il 2000 e il 2001. Divisa in due lotti, la zona è stata edificata grazie a una cooperativa edilizia chiamata Marcoop, da cui il nome popolare del quartiere. Montetullio è stato per tanto tempo sinonimo di quartiere residenziale, senza servizi e senza altro che palazzi a torre, vicino alla zona popolare della città.
Nei ventotto palazzi sono andate ad abitare giovani coppie, o comunque coloro che attendevano un’occasione per diventare indipendenti. Fin da subito si è stabilito un senso di comunità fondato sull’andar via la mattina tutti alla stessa ora, e tornare di sera insieme. A poco a poco, in questi vent’anni, il quartiere si è popolato anche di bambini, l’asilo è entrato in funzione e l’Amministrazione comunale ha dotato la zona di un parco giochi, arrivando, ad oggi, a 224 famiglie
Da marzo di quest’anno, grazie al Decreto Rilancio che ha permesso di elevare al 110% l’aliquota di detrazione fiscale delle spese sostenute per specifici interventi in ambito di efficienza energetica, sono iniziati i lavori delle prime 12 palazzine costruite circa venti anni fa.
Serveco, la ditta che si è occupata e si sta occupando dei lavori, ci racconta gli sviluppi.
Qual è il rapporto con le famiglie? Come hanno risposto alla proposta di intervento?
Durante la prima fase dei lavori di efficientamento, con i balconi delle palazzine impegnati dai lavori di smantellamento, non era difficile trovare in casa i piccoli alunni costretti a studiare in DAD. È stata una convivenza complicata, ma da parte di tutti c’è stata molta collaborazione.
Per coinvolgere tutte le famiglie sono state necessarie le riunioni di condominio. Il quartiere, da questo punto di vista, è stato fortunato, perché venti delle ventiquattro palazzine, con otto appartamenti l’una, hanno un unico amministratore di condominio: Tommaso Lafornara, a cui va il merito di aver fatto un lavoro di cucitura durato mesi, rispondendo alle domande e ai dubbi delle famiglie. Finite le assemblee e deliberati gli affidamenti degli incarichi, sono iniziati i lavori, a marzo 2021. Lafornara racconta che il quartiere faceva gola a diversi fondi di investimento e grosse società immobiliari, ma è stato fermo, insieme ai condomini nel decidere di coinvolgere un’impresa locale, la Serveco.
Uno dei valori aggiunti del cantiere di efficientamento più grande d’Italia è quello di aver coinvolto solo imprese locali. Intendendo il cantiere Marcoop come l’opportunità per le imprese locali e le maestranze, di qualificarsi e formarsi in un tipo di lavoro che sicuramente non si concluderà con le ventotto palazzine del quartiere, ma che proseguirà anche oltre e non necessariamente con Serveco. Grazie al cantiere diverse decine di operai si sono specializzate nei lavori di efficientamento. Non solo, ma grazie al Superbonus, sono stati richiamati al lavoro alcuni abitanti del quartiere, operai edili, in cassa integrazione. È stata una occasione di ripartenza.
Qual è la reale spesa sostenuta dalle famiglie e quali i benefici economici ed ambientali?
Il valore totale del cantiere è di oltre diciotto milioni di euro, ma la spesa davvero sostenuta da ciascuna famiglia è di circa 2.500 euro. Secondo un calcolo veloce, questa spesa sarà, comunque, recuperata in circa tre anni, grazie al risparmio energetico e, quindi economico, ottenuto dai lavori di efficientamento.
“Il cantiere ha previsto diverse attività, tra le quali l’attenta gestione da parte dei nostri tecnici delle pratiche richieste per il corretto accesso alle agevolazioni fiscali” spiega Carlo Zizzi, ingegnere e project manager del cantiere per Serveco “Innanzitutto sono state sanate alcune piccole difformità urbanistiche, a cui è seguito lo studio di prefattibilità, atto a verificare la possibilità di soddisfare i requisiti richiesti per l’accesso al SuperEcobonus, anche mediante la redazione degli attestati di prestazione energetica pre e post intervento. Abbiamo, infine, realizzato il cappotto termico sulle pareti verticali, isolato la copertura del tetto, sostituito le caldaie, applicato le valvole termostatiche su ciascun radiatore e installato un sistema di termoregolazione evoluta, abbiamo sostituito gli infissi e le porte blindate di ingresso agli appartamenti, posato moduli fotovoltaici sui tetti corredando i relativi impianti di accumulatori di energia”.
In sostanza i lavori permetteranno alle famiglie di ottenere un abbattimento del fabbisogno energetico del 48%, un salto di tre classi energetiche e la produzione annua di 288mila kWh da fonte rinnovabile. Un risparmio energetico che si traduce in altrettanta riduzione delle emissioni di CO2: il quartiere, infatti, emetterà in atmosfera circa 250 tonnellate all’anno, a fronte di una emissione precedente che sfiorava le 480 tonnellate.