Abito in Galliari 14 dal 2000.

Fin dall’inizio mi sono resa conto che il condominio era un laboratorio per le politiche di inclusione. Convivevano in pace famiglie albanesi, marocchine, egiziane, peruviane e professionisti, artisti, intellettuali, studenti, giovani lavoratori e pensionati.

Non succedevano grandi cose, semplicemente si respirava un clima di convivenza pacifica.

Il cambiamento risale a qualche anno fa, 3 più o meno. Ci sono stati nuovi arrivi e durante una noiosa assemblea condominiale è sorto il desiderio di sistemare il cortile, buttare le bici abbandonate, etc., insomma occupare gli spazi pubblici. Questa decisione ha dato l’avvio alla formazione di una piccola comunità “Galliari 14” che organizza feste in cortile, nelle case, discute, parla, manutiene il cortile, etc. Ho conosciuto le persone condividendo pezzi delle nostre storie, professioni, memorie…  

Per me, che vivo sola, il cambiamento è stato importantissimo.

L’arrivo a casa spesso si accompagna a incontri casuali in cortile: buone chiacchiere, nuove idee, desideri, condivisione dei problemi… E poi ci sono le parole scambiate dai balconi

Sono molto orgogliosa di questo condominio e credo che presto metteremo in cantiere nuove idee per coinvolgere sempre più abitanti e per far conoscere il nostro modo di vivere la casa.

Importantissimo il ruolo del panificio e dei loro titolari, snodo del quartiere e paragonabile a un portierato sociale: le ultime notizie sulla casa, il pacco da ritirare, le chiavi da lasciare, etc.